Il Capitano Gianni Rizzo: “Il vero lusso oggi è lasciare il mondo un po’ meglio di come l’abbiamo trovato”


Dal pescato locale alla certificazione ISO 20121: al Poseidonia Beach Club la sostenibilità diventa un modello di business e un atto d’amore per il Cilento. 

Ospitalità, gastronomia e responsabilità. C’è un luogo nel cuore del Cilento dove il mare non è solo scenografia, ma protagonista di un progetto che ha scelto di trasformare la parola “sostenibilità” da semplice slogan a metodo di gestione. È il Poseidonia Beach Club, guidato dal Capitano Gianni Rizzo.
Dalla filiera corta con i pescatori locali all’energia solare, dalla cucina “zero spreco” al servizio pensato come esperienza relazionale, ogni dettaglio è parte di una visione: quella di un lusso autentico, capace di rispettare l’ambiente e valorizzare la comunità locale.
In questa intervista, Gianni Rizzo racconta come il Poseidonia Beach Club stia diventando un modello di ospitalità sostenibile, e perché il futuro del turismo passi dall’equilibrio tra bellezza, etica ed efficienza.

Gianni, partiamo da lei: qual è il suo rapporto personale con il mare?

«Il mare è la mia casa, il mio luogo di lavoro e il patrimonio che sento di dover proteggere. Quando si nasce e si cresce sul mare, si impara presto che ogni scelta, anche la più piccola, ha un impatto. Ed è da questa consapevolezza che nasce il nostro impegno quotidiano per la sostenibilità».

Se le chiedessi di mostrarmi cos’è davvero la sostenibilità al Poseidonia Beach Club, dove mi porterebbe?

«La sostenibilità non è uno slogan né un’etichetta da aggiungere a un menu. Per noi significa responsabilità concreta: ridurre l’impatto ambientale, rispettare i ritmi della natura, valorizzare il territorio e le persone che ci vivono. Ogni nostra decisione, dalla gestione delle risorse energetiche alla scelta dei fornitori, fino al modo in cui serviamo i nostri ospiti, è guidata da questa visione. Ecco, inviterei a passare una giornata qui da noi, per vedere come la sostenibilità non resti un concetto astratto, ma diventi un’esperienza concreta».

Quali sono le azioni sostenibili già in atto al Poseidonia?

«Abbiamo scelto la filiera corta, con accordi diretti con i pescatori locali, che ci garantisce il pescato fresco della piccola pesca costiera. Lavoriamo sulla sostenibilità alimentare, con menu “zero spreco” che raccontano un nuovo modo di cucinare. Siamo plastic free: niente plastica monouso, solo vetro, materiali compostabili e acqua microfiltrata in bottiglie riutilizzabili. Dal 2012 investiamo in fotovoltaico ed efficienza energetica. Infine, facciamo cultura e sensibilizzazione, con eventi come “Pizza Zero Spreco” o le serate green, coinvolgendo brand e professionisti come il nostro maestro pizzaiolo Cosimo Maiale».

State lavorando anche alla certificazione ISO 20121. Cosa significa per voi?

«Significa dare metodo e misurabilità al nostro impegno. Non parliamo di episodi isolati, ma di un progetto strutturato. Essere tra i primi beach club in Italia a ottenere questo riconoscimento vuol dire trasformare la sostenibilità in dati, processi e impegni verificabili. Non solo promesse».

Quanto conta il legame con il territorio?

«Ogni passo che facciamo non è solo per il Poseidonia Beach Club, ma per il Cilento. Ogni scelta, dal pescato locale, al pomodoro dei nostri contadini, dalle confetture fatte in casa fino all’olio e al vino di nostra produzione, ha un impatto diretto sull’economia locale. Quando un turista sceglie noi, porta valore a un’intera comunità: pescatori, produttori agricoli, artigiani, artisti. La sostenibilità diventa così un motore di sviluppo locale».

La gastronomia è anche un linguaggio identitario. Qual è la vostra visione?

«Per noi la gastronomia è un canale potente per comunicare valori ed emozioni. Il vero lusso non è ostentazione, ma cura assoluta delle materie prime e capacità di trasformarle in emozioni. Nei nostri piatti, lusso ed essenzialità si incontrano grazie a prodotti freschissimi cucinati con rispetto dalle mani esperte dello chef Costantino Buono, che esalta le eccellenze locali con sapienza e creatività. Questo è il lusso autentico del Cilento: genuinità, identità e rispetto per l’ambiente».

E per quanto riguarda il servizio e l’ospitalità?

«Abbiamo fatto nostra la filosofia di Will Guidara in “Un servizio pazzesco: l’ospitalità non è un gesto accessorio, è l’essenza del nostro lavoro. Ricordare il vino preferito di un cliente, offrire un piatto fuori menù a un bambino, regalare un tramonto speciale: sono i dettagli che creano ricordi indelebili. La sostenibilità non è solo ambientale, è anche relazionale: creare legami autentici, emozioni che restano. Questo è il nostro modo di dare “un servizio pazzesco”: mettere l’anima in ogni gesto, perché ciò che resta non è solo il gusto, ma il ricordo di come abbiamo fatti sentire i nostri ospiti».

Guardando al futuro: che ruolo può avere l’intelligenza artificiale nella vostra realtà?

«L’AI non è un fine, ma un mezzo. Può aiutarci a ottimizzare risorse, ridurre sprechi, migliorare la gestione energetica e personalizzare il servizio, sempre nel rispetto della privacy. Può fornire dati misurabili sul nostro impatto. Per noi è un alleato della sostenibilità: libera tempo ed energie per ciò che conta davvero, ovvero accoglienza, relazione, autenticità».

Come si traduce tutto questo in una gestione sostenibile dell’impresa?
«Un ristorante è un ecosistema complesso. Il management sostenibile per noi significa: ridurre sprechi alimentari ed energetici, offrire qualità che educa e sensibilizza, guidare lo staff con valori condivisi e fidelizzare i clienti coinvolgendoli in una comunità. Non puntiamo solo al profitto immediato, ma a un ciclo virtuoso di valore che resiste nel tempo.
Un aspetto per noi fondamentale è anche il coinvolgimento delle nuove generazioni: vogliamo offrire a tanti giovani cilentani, che hanno maturato esperienze di studio e lavoro internazionali, un luogo dove esprimersi e contribuire con la loro competenza alla valorizzazione del territorio. In questo modo, la sostenibilità diventa anche opportunità di crescita umana e professionale, e il Poseidonia Beach Club si trasforma in una piattaforma che restituisce valore al Cilento attraverso le persone che lo abitano.»

Abbiamo parlato di sostenibilità, gastronomia, ospitalità e innovazione. La domanda che resta è: che cosa lasciamo dietro di noi?

«Noi vogliamo lasciare meno plastica nel mare, più valore ai pescatori e ai produttori locali, più cultura del rispetto e aziendale. La sostenibilità non è moda né marketing, ma responsabilità e coraggio. Per questo crediamo che il vero lusso non sia possedere di più, ma impattare di meno. Ed è il cammino che continueremo a percorrere, con dignità e passione perché qui al Poseidonia Beach Club, ogni piatto racconta una storia, ogni gesto crea un legame. Qui il vero lusso è far parte di qualcosa che lascia il mondo un po’ meglio di come l’abbiamo trovato. Il futuro non ci chiede di brillare, ma di restare. Con rispetto, con coraggio, con anima».